Manoscritti da sottomettere, scadenze da rispettare, revisori esterni, indicizzazioni e valutazione dei risultati. A uno sguardo meno attento il mondo dell’editoria scientifica potrebbe apparire come un dedalo di procedure anche molto complesse cui avvicinarsi in punta di piedi. In realtà, questo mondo fatto di pubblicazioni, articoli, report e rassegne si muove su ingranaggi che, se perfettamente oliati, riescono a tenere in moto una macchina editoriale in grado di diffondere i suoi prodotti in ogni angolo del mondo.
È quello che accade anche all’interno dell’INGV, dove il Centro Editoriale Nazionale si occupa dell’edizione delle collane editoriali e anche della produzione della rivista “Annals of Geophysics” che interessano un pubblico sempre più vasto tanto all’interno quanto, soprattutto, all’esterno dell’Istituto.
Per orientarci in questo mondo così variegato e denso di stimoli, abbiamo intervistato i due Editors in Chief (redattori capo) del settore editoriale dell’INGV, Paola De Michelis per la rivista “Annals of Geophysics” e Luigi Cucci per le collane “Quaderni di Geofisica”, “Rapporti Tecnici INGV” e “Miscellanea INGV”.
Luigi, in cosa consiste il settore editoria dell’INGV?
Il settore editoriale dell’Ente, che va sotto il nome di “Le collane editoriali INGV”, è composto dalle tre collane “Quaderni di Geofisica”, “Rapporti Tecnici INGV”, e “Miscellanea INGV”, una sorta di editoria interna dell’INGV, e dalla rivista scientifica internazionale “Annals of Geophysics”, edita dall’INGV e messa liberamente a disposizione della comunità scientifica fin dal 1948, anche se all’epoca con nome diverso.
L’attività editoriale che va sotto il nome di “Le collane editoriali INGV” ha un’ampia gamma di prodotti: articoli di ricercatori e tecnici INGV, o realizzati in collaborazione con l’INGV, rapporti tecnici meritevoli di diffusione come contributi conoscitivi utili ai servizi e alle ricerche svolti istituzionalmente dall’Ente, atti di convegni, report di progetto, brevi monografie…
Le riviste sono dotate di ISSN, un codice internazionale che identifica i periodici e permette di standardizzare le classificazioni.
Da giugno, poi, le riviste di cui sono alla guida si sono dotate anche di DOI (Digital Object Identifier), lo strumento più comune e importante per l’identificazione, la conservazione e la condivisione del dato pubblicato. Inoltre, i Quaderni di Geofisica sono indicizzati in “Emerging Sources Citation Index” di Clarivate Analytics e in “Open Access Journals” di Scopus.
Per quanto riguarda, invece, l’attività editoriale di Annals of Geophysics, questa riguarda essenzialmente articoli scientifici scritti in lingua inglese da ricercatori di tutto il mondo. La rivista, come ogni rivista internazionale, è indicizzata in Web of Science e Scopus e, per quanto riguarda le citazioni dei singoli articoli, Journal Citation Report, Scimago Journal e Country RanK forniscono il fattore di impatto. Inoltre, Annals of Geophysics è inclusa nella DOAJ Directory delle riviste internazionali ad accesso aperto, in Incites Essential Science - che incrocia le riviste, le citazioni, i ricercatori e l'Ente di appartenenza - e nell’Emerging Sources Citation Index, ossia l’indice di risorse ad accesso aperto di Clarivate Analytics.
Paola, da quanto tempo è attivo questo settore in INGV?
L’editoria INGV è attiva con la rivista Annali di Geofisica dal 1948. Annals of Geophysics è infatti l’erede dalla storica rivista “Annali di Geofisica”, uscita per la prima volta nel gennaio del 1948 come periodico trimestrale. La rivista è stata pubblicata regolarmente fino al 1982 quando si è fusa con la rivista francese “Annales de Géophysique” per diventare “Annales Geophysicae” (ISSN: 0755-0685), sotto l’egida della European Geophysical Society.
Nel 1993 l’Istituto Nazionale di Geofisica (ING), che aveva fondato Annali di Geofisica, ha deciso di riprendere la pubblicazione della propria rivista con lo stesso nome. Solo nel 2002 il nome della rivista è stato tradotto in inglese diventando definitivamente e ufficialmente Annals of Geophysics.
Nel 2006 si è costituito il Centro Editoriale Nazionale che ha iniziato curando il progetto e la realizzazione delle Collane editoriali INGV e recentemente si occupa anche della produzione della rivista Annals of Geophysics.
Le tre collane di cui si occupa Luigi, così come sono attualmente configurate, sono state concepite fra il 2006 e il 2008, anche se i Quaderni di Geofisica erano già presenti nel panorama editoriale dell'Ente già dal 1998 come diretti discendenti delle gloriose PING (Pubblicazioni ING), che cessarono di essere pubblicate intorno alla metà degli anni Novanta.
A che tipo di pubblico si rivolge l’editoria dell’INGV?
Luigi: Il pubblico è ancora prevalentemente quello del mondo della ricerca geofisica e delle Scienze della Terra, anche se negli ultimi anni abbiamo notato piuttosto chiaramente un aumentato interesse da parte di categorie “generaliste” non appartenenti al mondo accademico. Credo che questo sia dovuto principalmente a un certo allargamento degli ambiti culturali delle nostre pubblicazioni.
Paola: Sono d’accordo con Luigi, anche Annals of Geophysics si rivolge essenzialmente al mondo accademico internazionale, quindi a ricercatori e studenti di tutto il mondo interessati a discipline scientifiche che ricadono nell’ambito della geofisica. La rivista pubblica infatti articoli scientifici, lettere e articoli di rassegna su tematiche che riguardano fenomeni fisici che hanno luogo sulla superficie e nell’interno della Terra, nonché nello spazio circumterrestre.
A partire dal 2010, al fine di migliorare la rivista e servire meglio la comunità scientifica, Annals of Geophysics ha introdotto una serie di modifiche editoriali tra le quali l’“open access”, che permette ai lettori di accedere gratuitamente al materiale pubblicato senza pagare un abbonamento. Ciò significa che il pubblico al quale si rivolge - vale a dire ricercatori, studenti e più in generale chiunque sia interessato - da qualsiasi parte del mondo ha la possibilità, attraverso la nostra rivista, di accedere rapidamente e gratuitamente alle ultime ricerche pubblicate.
Che risultati riscontrate in termini di pubblicazioni e citazioni?
P: Dal 2002, da quando cioè il nome della rivista è stato tradotto in inglese diventando Annals of Geophysics, il numero di citazioni è andato via via aumentando. Il fattore di impatto (IF), che è un indice bibliometrico sintetico definito come il rapporto tra il numero di citazioni in un anno degli articoli pubblicati dalla rivista nei due anni precedenti e il numero totale di articoli pubblicati, è andato via via aumentando attestandosi dal 2012 sempre sopra il valore 1, ponendo quindi Annals of Geophysics in una posizione rispettabile tra le riviste scientifiche che ricadono nella categoria “Geochimica e Geofisica”.
I risultati ottenuti finora sono stati senz’altro possibili grazie all'impegno di autori, revisori e dei precedenti editori al quale va un ringraziamento per tutto lo sforzo profuso in questi anni.
L: Le collane editoriali INGV pubblicano circa una cinquantina di numeri ogni anno: di questi, la metà circa è costituita da Rapporti Tecnici e un terzo da Quaderni di Geofisica. Gli accessi ai siti delle singole collane e i download degli articoli possono oscillare fra qualche decina e qualche centinaio per alcune pubblicazioni di interesse più generale.
Da quanto tempo siete Editors in Chief rispettivamente delle tre collane editoriali INGV, Luigi, e di Annals of Goeophysics, Paola?
L: Sono entrato nel Centro Editoriale Nazionale (CEN) come Editor associato delle Collane nel 2006, per poi diventare Editor in Chief nel maggio del 2015.
P: Io invece sono pochi mesi che ricopro il ruolo di Editor in Chief di Annals of Geophysics. Ma conosco abbastanza bene la rivista: negli ultimi anni ho fatto parte del suo comitato editoriale (Editorial Board) in veste di esperta nell’ambito delle tematiche connesse al geomagnetismo e ai processi d’interazione Sole-Terra. Questo periodo mi ha permesso di conoscere la rivista da vicino, di apprezzarne i lati positivi e capire gli aspetti da migliorare.
Qual è la “mission” delle vostre riviste?
P: Annals of Geophysics, come dicevo, è una rivista internazionale bimestrale che pubblica articoli scientifici, previa revisione paritaria (peer review), nel campo della geofisica, con particolare attenzione a ricerche nell’ambito della Sismologia, Geodesia, Vulcanologia, Fisica dell’interno della Terra, Oceanografia e Climatologia, Geomagnetismo e Paleomagnetismo, Geodinamica e Tettonofisica e Fisica dell’atmosfera.
Mi piace sottolineare che si tratta di una rivista “open access”, il che permette ai lettori di accedere gratuitamente al materiale pubblicato senza pagare un abbonamento; non ha alcun costo di pubblicazione, l’autore ha quindi la possibilità di veder pubblicata la propria ricerca senza dover pagare; come rivista online è indicizzata dai motori di ricerca ed ha quindi un’ampia visibilità sul web che favorisce una disseminazione più ampia della ricerca scientifica stessa; si avvale di un gruppo internazionale di esperti nell’ambito della geofisica che consigliano, con le loro revisioni, le decisioni finali degli editori; utilizza, infine, strumenti che permettono di valutare l’impatto degli articoli dopo la loro pubblicazione.
L: Le Collane Editoriali INGV sono riviste esclusivamente online con finalità tecnico-scientifica, e pubblicano principalmente contributi su tutte le aree tematiche di rilevante interesse tecnico-scientifico per gli ambiti disciplinari propri dell’INGV. Solo per citarne alcuni: Ambiente, Banche dati, Comunicazione, Fisica dell’alta atmosfera, Geochimica, Geodesia, Geologia del terremoto, Geomagnetismo e paleomagnetismo, Macrosismica e sismologia storica, Reti di monitoraggio e analisi dati, Sistemi informatici e Sorveglianza sismica e vulcanica.
Va ricordato che il CEN, e quindi anche le tre Collane, ha un unico Direttore Responsabile (Valeria De Paola) che detta la linea editoriale dell'Ente. Le Collane condividono lo stesso Editorial Board multidisciplinare, costituito da ricercatori e tecnologi dell’INGV, e la stessa efficiente Redazione editoriale. In particolare i Quaderni di Geofisica accolgono lavori che danno particolare risalto alla pubblicazione di dati, misure, osservazioni e loro elaborazioni anche preliminari, che necessitano di rapida diffusione nella comunità scientifica nazionale e internazionale; i Rapporti Tecnici INGV pubblicano contributi di tipo tecnologico come manuali, software, applicazioni e innovazioni di strumentazioni, tecniche di raccolta dati di rilevante interesse tecnico-scientifico per gli ambiti disciplinari propri dell’INGV; Miscellanea INGV, infine, raccoglie reports di progetti scientifici, proceedings di convegni, manuali, monografie di rilevante interesse, raccolte di articoli...
Entrando un po’ nell’aspetto più “pratico” del vostro lavoro, come funzionano le vostre giornate da redattori capo?
L: Il mio e nostro lavoro si realizza sostanzialmente in più fasi: nella prima fase, quando un manoscritto viene sottomesso alla redazione, controllo che l'articolo stesso rientri negli ambiti culturali della rivista cui è destinato e insieme alle colleghe della redazione verifico che rispecchi le linee guida editoriali. Una volta ultimati questi controlli, tramite la Redazione, affido il manoscritto a un Editor associato che contatta uno o due revisori di sua fiducia per la revisione del lavoro. Può capitare che in periodi di sottomissioni numerose io stesso tenga il manoscritto come Editor. Infine, sulla base del resoconto dei revisori e in accordo con l'Editor associato si decide se il manoscritto è accettato (con o senza modifiche) per la pubblicazione o se, purtroppo, viene rifiutato. Durante tutto il 'percorso' di un manoscritto dalla sottomissione alla pubblicazione avviene un intenso scambio di corrispondenza fra me, l'Editorial Board, la Redazione e gli Autori per verificare lo stato di avanzamento di un articolo, per venire incontro alle varie richieste degli autori e per sollecitare gli Autori in ritardo.
Inoltre, una parte importante della mia attività lavorativa consiste nell'individuazione di tutti quei possibili miglioramenti da realizzare per rendere le Collane sempre più interessanti ed attrattive sia per gli autori che per i lettori. Per esempio, un allargamento delle tematiche culturali di potenziale interesse, una continua attenzione alla veste grafica, il supporto necessario per garantire l'efficienza e il potenziamento del lavoro in Redazione, l'introduzione del DOI…
P: In quanto Editor in Chief siamo responsabili della direzione strategica e della qualità del contenuto della rivista in collaborazione con il comitato editoriale. L’Editorial Board, che è tipicamente costituito da un gruppo di persone di spicco nel campo della rivista, è infatti un elemento fondamentale per il successo. Tutti i membri del comitato editoriale fungono da “ambasciatori” per la rivista. Come Editor in Chief abbiamo, quindi, responsabilità nei confronti degli autori che forniscono il contenuto della rivista, dei revisori paritari che commentano l'idoneità dei manoscritti per la pubblicazione, dei lettori della rivista e, più in generale, della comunità scientifica. Siamo responsabili, o per meglio dire “garanti”, dell'equità, tempestività e completezza del processo editoriale di revisione.
Come spiegava Luigi, anche il mio lavoro quotidiano consiste nel prendere in carico i manoscritti sottomessi alla rivista e, dopo aver constatato che l’argomento affrontato ricada nell’ambito di quelli d’interesse per il giornale, assegnarli a editori competenti per gli argomenti trattati. A seconda delle tematiche posso anche decidere di gestire direttamente il manoscritto. Solitamente il processo di revisione è assegnato a revisori esterni che, con la loro adeguata competenza, garantiscono la qualità del manoscritto; tuttavia, quando il manoscritto è al di fuori dell'ambito della rivista, non soddisfa gli standard di qualità della rivista, è di valore scientifico limitato, manca di originalità o nuove informazioni, può capitare che i manoscritti vengano rifiutati senza una revisione esterna. In taluni casi posso essere chiamata a rispondere agli autori che ritengono che il rifiuto dei loro manoscritti sia ingiustificato sulla base della valutazione scientifica fornita nelle revisioni.
In collaborazione con la Segreteria di Redazione, inoltre, curo il piano annuale di pubblicazione dei fascicoli della rivista e, in collaborazione con la Produzione Editoriale, seguo il manoscritto accettato fino alla fase di pubblicazione online.
Ci tengo a sottolineare che, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, il lavoro di Editor in Chief non si svolge sempre dietro una scrivania: come “ambasciatore” della rivista sono infatti responsabile di rappresentarla in occasione di conferenze ed eventi sociali, nonché di individuare argomenti interessanti per edizioni speciali o di invitare potenziali autori a sottomettere lavori d’interesse per la comunità scientifica.
Cosa significa per voi ricoprire questo incarico?
P: Sono estremamente grata di aver avuto la possibilità di ricoprire questo incarico. Negli anni ho ricoperto all’INGV diversi incarichi istituzionali, ma poter ricoprire il ruolo di Editor in Chief della rivista scientifica editata dall’Ente rappresenta per me anche un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni.
Si tratta ovviamente di una nuova sfida che si gioca su un piano internazionale. Come ogni sfida presenta delle difficoltà che mi auguro di riuscire a superare con successo. Però sono fiduciosa che con un buon lavoro di squadra riuscirò ad arrivare alla fine del mio mandato raggiungendo i traguardi che mi sono prefissata.
L: È un incarico di responsabilità, senza ombra di dubbio, ma allo stesso tempo è gratificante e può essere molto divertente e stimolante. Si entra in contatto diretto con moltissimi colleghi, anche fuori dall'Istituto, e attraverso le pubblicazioni si ha la diretta testimonianza di come negli anni possano mutare gli interessi culturali e le attività di ricercatori e tecnici in un Ente come il nostro.
Qual è stato, in questo periodo da Editor in Chief, l’aneddoto o episodio professionale più significativo, interessante o divertente che vi piacerebbe ricordare?
P: Avendo assunto l’incarico solo pochi mesi fa devo dire che ancora non so rispondere a questa domanda… Mi riservo di aggiornarvi più avanti!
L: Per me invece il momento professionale più importante è stato sicuramente l'inserimento dei Quaderni di Geofisica nelle banche dati Clarivate e Scopus. La collana ne ha guadagnato visibilità immediata, tanto è vero che negli ultimi due anni sono arrivate per la prima volta una decina di sottomissioni di manoscritti da parte di autori appartenenti a organizzazioni straniere.
Un aspetto minore ma interessante è vedere le diverse modalità con cui gli autori si approcciano nello scambio dialettico con gli Editors ed i Referees e come si pongono di fronte a revisioni che possono essere talvolta molto dure.
I cambiamenti nella quotidianità indotti negli ultimi mesi dall’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno influito sul vostro lavoro?
L: Non molto, per quanto riguarda l’attività di Editor in Chief delle Collane. È stato un periodo difficile per tutti, abbiamo dovuto ricalibrare il tempo a nostra disposizione e modificare qualcosa nell'organizzazione del lavoro, ma l’attività editoriale è continuata regolarmente e, anzi, in questi ultimi sei mesi abbiamo avuto un deciso incremento nel numero delle sottomissioni.
P: Una parte del lavoro non ha risentito poi molto dell’emergenza sanitaria, mi riferisco essenzialmente al lavoro che si fa dopo la recezione di un manoscritto. Come molte altre riviste scientifiche internazionali anche noi abbiamo tuttavia adottato una politica di maggiore flessibilità tanto con gli autori quanto con i peer reviewer accordando più tempo, se richiesto, tanto per la sottomissione dei lavori revisionati da parte degli autori quanto dei commenti da parte dei peer reviewer.
Allo stesso tempo però il fatto che tutti i meeting nazionali e internazionali siano stati sospesi ha comportato la cancellazione della richiesta di volumi speciali dedicati a questi incontri e l’impossibilità da parte nostra di sponsorizzare la rivista in queste sedi e di contattare potenziali autori di articoli scientifici d’interesse per i lettori di Annals of Geophysics.
Che progetti o obiettivi sono in programma per il futuro delle riviste di cui siete alla guida?
P: Come ho detto sono pochi mesi che ricopro il ruolo di Editor in chief di Annals of Geophysics. Mi sono presa del tempo per capire il funzionamento della rivista e individuare gli aspetti da migliorare.
In questi mesi insieme alla Segreteria di Redazione e alla Produzione Editoriale abbiamo cercato di stabilire un flusso di lavoro che permetta di garantire l’uscita bimestrale dei volumi e che consenta di ridurre drasticamente i tempi di attesa per la pubblicazione dei manoscritti accettati. Questo è un punto importante per una rivista scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire, a regime, a pubblicare online i manoscritti accettati nell’arco di due o tre settimane.
Vorrei poi aggiornare il sito web della rivista sia da un punto di vista puramente grafico che da un punto di vista dei contenuti, in modo da rendere più immediato l’accesso ai lavori pubblicati e allo stesso tempo semplificare la sottomissione di nuovi manoscritti.
Ho intenzione di procedere al reclutamento di alcuni nuovi editori in settori che ho visto in questi mesi essere in sofferenza - costruire un comitato editoriale efficace è fondamentale per garantire la salute e il successo della rivista - e di promuovere, in collaborazione di volta in volta con membri diversi dell’editorial board, ogni anno l’uscita di un volume speciale che tratti un argomento di particolare interesse nell’ambito della geofisica.
L’auspicio è che tutto ciò possa contribuire ad attirare l’attenzione della comunità scientifica e a continuare a migliorare l’IF della rivista.
L: Ritengo che le varie novità introdotte negli ultimi tempi avranno effetti positivi sulle prossime sottomissioni. L'obiettivo generale a medio termine è quindi quello di consolidare il trend positivo che sta attualmente caratterizzando le Collane Editoriali. Per quanto riguarda, invece, obiettivi più a breve termine vorrei citare l'indicizzazione in “Open Access Journals” di Scopus anche dei Rapporti Tecnici INGV, l'attribuzione del DOI anche alle pubblicazioni degli anni precedenti e l'inserimento e la formazione di nuove unità di personale nell'Ufficio di Redazione del CEN.