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Sull’Etna scienza e cultura, sullo Stromboli un turismo multitasking

muntagna e faro1Hanno affascinato scrittori, fotografi, scienziati e studiosi di tutti i generi con la loro bellezza e la loro varietà di paesaggi e di scenari, un vero e proprio laboratorio naturale che nel corso dei secoli ha contribuito alla crescita della conoscenza scientifica in molti settori. Sono i vulcani siciliani, che nelle giornate più limpide si offrono nella loro maestosità in un unico straordinario panorama dell’intera Sicilia nord-orientale: Etna e Stromboli.

L’Etna, il vulcano più alto d’Europa, a Muntagna per i siciliani, che dai suoi oltre 3000 metri sembra dominare l’intero Mediterraneo, incredibile poi osservarlo nei mesi invernali quando, coperto dalla neve pare essere immerso nei caldi colori della Sicilia. “L’Etna”, spiega Eugenio Privitera, Direttore dell’Osservatorio Etneo - Sezione di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), “si inserisce in un comprensorio turistico che, oltre alla provincia di Catania, include anche Taormina e che riesce a catturare circa il 30% dei visitatori dell’intera Sicilia. L’eccezionale livello dell’attività vulcanica, le vette innevate, il mare cristallino della costa Ionica, il patrimonio storico e archeologico, il barocco delle chiese e dei palazzi, le tradizioni enogastronomiche e un'innata cultura dell’ospitalità, accolgono circa 3 milioni di turisti ogni anno”. Nel 1987 viene istituito il Parco dell’Etna, un parco unico in quanto caratterizzato da un habitat vario, dal mare ai boschi alle colate laviche, con un'alta escursione termica a cui si adatta una incredibile quantità di specie animali e vegetali e con un continuo susseguirsi di eruzioni che ne modificano il paesaggio. “Sono oltre 300mila le presenze che il Parco dell’Etna registra annualmente, di cui circa il 60% d’italiani e circa il 40% di stranieri. Tra le numerose attrazioni, l’escursione alle zone sommitali dell’Etna che costituiscono una delle mete più interessanti potendo usufruire dei servizi offerti dalla Funivia dell’Etna e dalle Guide alpine e vulcanologiche, nel periodo che va da marzo a novembre”, prosegue Privitera. La facilità d’accesso alle zone sommitali, spesso richiama anche visitatori e curiosi impreparati alle condizioni del terreno e a quelle climatiche. Questi flussi sono difficilmente quantificabili e controllabili sia per la vastità del territorio sia per i numerosi punti d’accesso. Nella speranza di contribuire alla prevenzione di incidenti sul vulcano, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi divulga regolarmente un decalogo per l'alpinismo e l'escursionismo sull'Etna.

muntagna e faro2La sicurezza dei visitatori non è più un problema invece a Stromboli, grazie alla diversa e più ridotta dimensione dell’area craterica sommitale rispetto al “dirimpettaio” catanese e, soprattutto, per l’applicazione di un regolamento, introdotto all’indomani della crisi eruttiva del 2002, che impone il “numero chiuso” per le visite al cratere, possibili solo per i gruppi accompagnati dalle guide alpine-vulcanologiche autorizzate. Iddu, così la comunità locale chiama il vulcano, è meta turistica durante l’intero arco dell’anno, anche se nel periodo estivo i numeri crescono notevolmente. Durante la stagione invernale, comunque, non è infrequente imbattersi in gruppi che intraprendono il viaggio verso le Eolie con lo specifico obiettivo di salire sul vulcano, soprattutto turisti stranieri e appassionati di montagna. La conferma della “popolarità” dello Stromboli è nei numeri: una media di 10.000 escursionisti all’anno che hanno pagato il ticket per l’accesso ai crateri. (fonte:Comune di Lipari)

Attenzione, curiosità e voglia di conoscere meglio i vulcani sono le caratteristiche principali riscontrate negli oltre 100.000 visitatori che dal 2000 ad oggi hanno frequentato i Centri Informativi di Vulcanologia dell’INGV, presenti sull’isola di Vulcano e Stromboli.: “Il Vulcano Informa”. L’identikit del visitatore, conferma la presenza superiore degli italiani intorno al 70% contro il 30% degli stranieri, per la maggior parte francesi e tedeschi. Secondo l’Osservatorio Turistico della Regione Siciliana, sono in media 400.000 i turisti che ogni estate raggiungono le isole Eolie a fronte di una popolazione residente di 11.400 abitanti (dati ISTAT dell’ultimo censimento effettuato dal Comune di Lipari). Numeri che definiscono l’importanza di garantire una risposta appropriata alla richiesta di informazioni sui vulcani dell’arcipelago, da parte dell’INGV. E’ un visitatore più informato, meglio organizzato e con aspettative superiori rispetto al passato. Il web, i social media e la possibilità di approfondire le peculiarità di qualsiasi parte del mondo prima di raggiungerla direttamente dal proprio pc, contribuiscono a rendere il turista sempre più informato, sempre più social.

muntagna e faro3“Nel corso degli anni”, afferma Maria Luisa Carapezza, primo ricercatore dell’INGV e responsabile scientifica dei Centri, si è assistito ad una costante crescita d’interesse nei riguardi dell’attività di divulgazione offerta dai Centri, sia dalle comunità residenti, sia dai numerosissimi turisti che, durante il periodo estivo, raggiungono le isole di Vulcano e di Stromboli per conoscere, da vicino, i due vulcani attivi. Le comunità che risiedono nelle isole di Vulcano e di Stromboli percepiscono la presenza dei due centri operativi dell’INGV quali referenti istituzionali deputati allo studio dell’attività vulcanica, una sorta di garanzia sul costante lavoro di monitoraggio che viene svolto dall’Istituto. A conferma di ciò, con cadenza quasi quotidiana, in molti si rivolgono a queste strutture per avere informazioni aggiornate sullo “stato di salute” dei due vulcani”.

La stagione estiva è appena iniziata e anche quest’anno, l’INGV con i suoi centri saprà offrire, come sempre, il contributo alla valorizzazione di un territorio così particolare come le isole Eolie.

 

Zazà, il camminatore dello Stromboli zaza

Sono oltre 30 anni che sale e scende dal vulcano, è la guida vulcanologia più famosa dell’isola: Mario Zaia, detto Zazà, conosce forse la zona dei crateri meglio di casa sua. Non è strano incontrarlo sulla spiaggia, la mattina presto, quando le barche dei pescatori rientrano dalla pesca con lo sguardo sempre rivolto a Iddu, il suo amato vulcano.“Rimane sempre là” ci dice Zazà con la luce negli occhi, “anche se la sua attività può cambiare, tutto il mondo sa che lo Stromboli è generoso, regala emozioni. I tempi sono cambiati, il 90% dei turisti e degli escursionisti sceglie Stromboli perché sa di mettere piede su un vulcano attivo, anche noi guide ci siamo dovute aggiornare. Durante la salita diamo spiegazioni sull’isola e sullo stato del vulcano, compresi i rischi che si possono correre. Le attività del 2002, 2007, 2014 ci hanno insegnato molte cose, ma anche se diventiamo più “ esperti” la montagna continua a sorprenderci e a farci sentire piccoli”.