Aggiornare le conoscenze sulla storia sismica di Gubbio e del suo territorio per migliorare le azioni preventive di protezione civile da mettere in atto a livello locale. È questo l’obiettivo strategico del team di ricerca coordinato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ha ricostruito, attraverso l’acquisizione di dati storico-archivistici e il recupero di documenti relativi agli effetti macrosismici dei terremoti del passato, una cronologia di testimonianze di effetti sismici del Bacino di Gubbio e la scoperta di 20 terremoti finora ‘sconosciuti’ nella stessa zona. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati su Quaderni di Geofisica (link:
“Gubbio è una meta importante nel circuito turistico italiano e una significativa risorsa economica per il nostro Paese”, spiega Viviana Castelli, ricercatrice INGV. “Il Comune di Gubbio, che conta ben 32.632 residenti, di cui circa 14.000 solo nel capoluogo, possiede più di 250 strutture ricettive e ristorative e nel 2013 (ultimo anno per cui siano disponibili statistiche) ha accolto più di 292.000 visitatori. Questo territorio appartiene a un’area a pericolosità relativamente elevata: i valori di accelerazione previsti dal modello di pericolosità sismica (probabilità del 10% in 50 anni) sono compresi tra 0.225 e 0.250 g, e per questo di recente la Regione ha ulteriormente modificato la classificazione sismica collocando il Comune di Gubbio in zona sismica 2 [Delibera di Giunta Regionale n. 1111/2012]”.
In una prospettiva più strettamente sismologica, approfondire le conoscenze sulla sismicità storica del Bacino di Gubbio è essenziale anche in considerazione della sua appartenenza a uno dei settori dell'Alta Valtiberina su cui sono in corso studi specifici finalizzati al miglioramento delle conoscenze sulla Faglia Alto Tiberina (FAT, link allo studio di Lauro Chiaraluce:
“La storia sismica del territorio di Gubbio non era mai stata studiata sistematicamente finora. Tutto è nato a seguito del ridestato interesse collettivo per il tema del rischio sismico a causa della lunga sequenza sismica che ha interessato l’area eugubina tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2015”, aggiunge Castelli.
Nel 2014 sismologi storici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e studiosi eugubini hanno formato un gruppo di lavoro per aggiornare e migliorare le conoscenze sulla storia sismica dell’area eugubina, sfruttando le competenze personali dei singoli componenti del team e i risultati delle ricerche precedentemente condotte. “Punto di partenza dello studio è la storia sismica di Gubbio ricavabile dal Database Macrosismico Italiano DBMI11 [Locati et al., 2011]