Alle 9.29 (ora italiana), sullo Stromboli si è verificata una sequenza esplosiva della durata complessiva di circa 3 minuti, con caratteristiche simili a quella avvenuta lo scorso 23 ottobre. L'analisi delle immagini delle telecamere termiche e in visibile di sorveglianza ha mostrato che la sequenza ha avuto inizio con un evento di maggiore intensità dall'area craterica centro-meridionale, seguito da alcune esplosioni minori nei minuti successivi (Fig. 1).
Fig. 1 – Fasi iniziali della sequenza esplosiva riprese dalle telecamere termica (SQT) e visibile (SQV) collocate a quota 400.
La sequenza ha generato la ricaduta di abbondante materiale piroclastico grossolano sulla Sciara del fuoco e in direzione del Pizzo sopra la Fossa, con un denso pennacchio di cenere rapidamente disperso dal vento sul versante meridionale del vulcano.
Dall'analisi del tracciato sismico, è stato possibile evidenziare che si è trattato di una tipica sequenza esplosiva, caratterizzata da una serie di eventi, seguita da un segnale persistente (tremore) della durata di alcuni minuti. Tale fenomeno non è necessariamente legato alla risalita di nuovo magma.
Nelle ore successive alla sequenza non si sono verificati altri fenomeni di rilievo. Anche i parametri sismici sono tornati alla situazione precedente l'evento.
Previsto, nei prossimi giorni, un sopralluogo per caratterizzare l'evento in modo più dettagliato.
Allo stato attuale, non è possibile escludere che eventi di tale tipo possano ripetersi anche nel breve periodo.