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Le Maccalube di Aragona sono le manifestazioni pi? rilevanti in Sicilia del cosiddetto vulcanismo sedimentario, cos? definito per analogia morfologica con quello vulcanico strictu sensu, che consiste nella venuta a giorno di gas naturali che trasportando acqua e argilla, formano in superficie caratteristici vulcanetti (o vulcanelli) di fango, di altezza variabile.
Le Maccalube di Aragona sono le manifestazioni pi? rilevanti in Sicilia del cosiddetto vulcanismo sedimentario, cos? definito per analogia morfologica con quello vulcanico strictu sensu, che consiste nella venuta a giorno di gas naturali che trasportando acqua e argilla, formano in superficie caratteristici vulcanetti (o vulcanelli) di fango, di altezza variabile.
Il motore della risalita dei fluidi ? da ricercare in due forze principali: la spinta di galleggiamento dei sedimenti sepolti e la pressione interstiziale dei fluidi all?interno degli stessi sedimenti. I fluidi vulcanello-maccalubecontenuti nei pori interstiziali possono generare sovra-pressioni interne che, in taluni casi, risultano superiori alla pressione esercitata dal carico delle rocce soprastanti. Quando ci? avviene, il materiale sepolto e non consolidato ha una spinta sufficiente da raggiungere la superficie con energia, dando origine a veri e propri coni di fango. In taluni casi, l?energia in gioco ? tale da dare origine ad eruzioni violente ed improvvise simili a ?fontane di fango?, che possono essere rilevate dagli strumenti di monitoraggio (si veda l?articolo ?Il vulcano di fango delle Maccalube registrato dalla Rete Sismica Nazionale? su http://ingvterremoti.wordpress.com).Le acque interstiziali presenti nel sistema delle Maccalube di Aragona hanno origine marina, e si formano a seguito della compattazione dei sedimenti in un ambiente tettonico dominato da spinte compressive. Il gas pi? abbondante ? il metano (CH4) con concentrazioni che arrivano fino al 97% in volume. Azoto (N2), ossigeno (O2) e anidride carbonica (CO2) sono presenti in concentrazioni variabili come componenti secondari. Altri idrocarburi gassosi pi? pesanti (etano e propano) sono presenti in concentrazioni nell?ordine delle centinaia o migliaia di parti per milione (ppm). Inoltre, la presenza di elio (He) in concentrazioni nell'ordine delle centinaia di ppm con un rapporto isotopico di circa 0.7 Ra, indica un contributo non trascurabile (circa il 10%) di degassamento dal mantello terrestre, suggerendo l?esistenza di una zona di debolezza crostale a carattere regionale che si spinge sino ad elevata profondit?.