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Nyos Rouwet et al. Antonio CostaSi è riunita a Yaoundè, in Camerun, la Commission on Volcanic Lakes (CVL) dell’International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth's Interior (IAVCEI), per la nona edizione del suo Workshop triennale. Un appuntamento dal valore scientifico e commemorativo a cui l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non poteva certo mancare.
 
La notte del 21 agosto 1986, nei pressi del Lago Nyos, nel Camerun nord-occidentale, un’enorme nube di anidrite carbonica (CO2) ha provocato la morte per soffocamento di 1746 persone e oltre 3000 capi di bestiame. In un primo momento la causa del disastro è stata erroneamente attribuita a una nube di acido solforico (H2S) sprigionata da un’eruzione vulcanica sotterranea. Dopo la ricarica naturale di CO2 negli strati profondi del lago, successiva all'evento letale, la causa del fenomeno è stata attribuita a un’ribaltamento limnico seguito da un rapido rilascio di CO2, intrappolata nelle acque profonde del Lago, dovuta alla stratificazione composizionale del gas. Oggi, dopo anni di degassamento artificiale degli strati profondi, il Lago Nyos è considerato relativamente sicuro.
 
Da quel tragico evento, gli studi scientifici sui laghi vulcanici si sono intensificati, tanto da fondare nel 1987 a Yaoundé, capitale del Camerun, durante l’International Conference on the Lake Nyos Gas Disaster,  l’International Working Group on Crater Lakes (IWGCL), poi ribattezzato Commission on Volcanic Lakes (CVL).
 
Durante il nono Workshop, organizzato dall’Institute of Geological and Mining Research (IRGM, Camerun), è stato ribadito l'impegno internazionale delle attività di ricerca in Camerun, sostenuta principalmente dalla Japan International Cooperation Agency.
 
Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Dmitri Rouwet, ricercatore INGV della sezione di Bologna e Leader della CVL dal 2010 al 2019, Giovannella Pecoraino, ricercatrice INGV della sezione di Palermo e Antonio Costa, ricercatore INGV della sezione di Bologna. Ampio spazio è stato dato anche agli studi su laghi vulcanici italiani come il Lago di Albano (Colli Albani, Lazio), i Laghi di Monticchio (Vulture, Basilicata) e il Lago di Averno (Campi Flegrei, Campania). Lo scambio di idee ed esperienze nella comunità scientifica rappresenta una opportunità per l'INGV per delineare strategie di ricerche future, in Italia, in Camerun e altrove.
 
A seguire, la squadra italiana formata dall’INGV e dall’Università di Firenze ha guidato una campagna multi-disciplinare di campionamento e misure presso Lago Nyos ed è stato avviato uno studio sul Barombi Mbo Maar, il lago vulcanico più grande del Camerun.
 
Al termine dei lavori, il CVL Steering Committee ha premiato Minoru Kusakabe per il suo ruolo di “padre fondatore della CVL” e per la sua dedizione durante tutta la sua carriera al Lago Nyos.
 
Abstract:
 
 
 
The Commission on Volcanic Lakes (CVL) of the International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth's Interior (IAVCEI) reunited in Cameroon's capital Yaoundé for the 9th edition of its trianual Workshop. During the night of 21 August 1986, in the surroundings of Lake Nyos, in northwest Cameroon, the release of an enormous CO2 cloud soffocated 1746 people and over 3000 livestock. This particalur event triggered research on volcanic lakes internationally, leading to the foundation of CVL. This commemorative rendez-vous of high scientific impact could not pass without the contributions of Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. For INGV Dmitri Rouwet (Leader of IAVCEI-CVL since 2010, and researcher of INGV-Bologna), Giovannella Pecoraino (reseracher of INGV-Palermo) and Antonio Costa (reearcher of INGV-Bologna) presented their research. The exchange of ideas and experience within the scientific community offered an oportunity for INGV to take a leading role in lining-out strategies for future research in Italy, Cameroon, as well as elsewhere