Dal 4 marzo al 14 luglio 2019, sotto l’egida della Presidenza della Regione Sicilia, avrà luogo la rassegna di eventi culturali e scientifici “Etna 1669. Storie di lava” dedicata alla grande eruzione dell’Etna del XVII secolo, la più devastante e documentata per i tempi.
Il programma della rassegna, curato anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) – Osservatorio Etneo di Catania, prevede molteplici appuntamenti che coinvolgeranno tutti i Comuni coinvolti dallo storico evento.
La più grande eruzione laterale dell’Etna, avvenuta negli ultimi quattro secoli, si verificò l’11 marzo del 1669 dove, dalla bocca principale localizzata a 800 m di quota presso Nicolosi, furono eruttati circa 600 milioni di m3 di lava, generando un campo lavico lungo 17 km in un territorio che oggi si individua nell’area metropolitana di Catania ed, in particolare, nei comuni di Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania, Gravina di Catania, Mascalucia, Misterbianco, Nicolosi, Pedara e San Pietro Clarenza.
Solo l’11 luglio 1669 l’eccezionale eruzione vide il suo termine. Nella sua evoluzione raggiunse il mare creando “nuove terre” attraverso lo spostamento della linea di costa di circa un chilometro, e cambiò definitivamente la morfologia del basso versante meridionale dell’Etna, giacché l’imponente colata lavica rese sterile circa 40 km2 del territorio produttivo dove era situata l’area etnea maggiormente urbanizzata.
Approfondendo la consapevolezza della natura del territorio vulcanico etneo, la rassegna vuole portare l’attenzione su un evento che, con la sua imponenza, ha condizionato pesantemente la storia delle popolazioni etnee e che, per la rilevanza sui successivi sviluppi socio-economici dell’area, è stato ampiamente documentato dalle cronache del tempo e dall’arte iconografica e orafa soprattutto di natura religiosa.