I cicli astronomici, conosciuti come cicli di Milankovitch, hanno influenzato fortemente la dinamica della calotta glaciale antartica. Lo rivela un recente studio, pubblicato su Nature Geoscience, condotto dal ricercatore INGV Fabio Florindo in collaborazione con un team internazionale. Le analisi, eseguite su sedimenti marini prelevati nel Mare di Ross, profonda baia situata in Antartide tra Terra della Regina Vittoria e Terra Marie Byrd, mostrano un forte controllo del ciclo dell'obliquità (inclinazione dell’asse terrestre rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita) sull'evoluzione della calotta polare antartica nel corso degli ultimi 34 milioni di anni.
Inoltre, sottolineano i ricercatori, l’influenza della obliquità sull'evoluzione della calotta glaciale è amplificata quando quest’ultima è più sviluppata e si estende in mare, ben oltre la linea di costa mentre il ghiaccio marino (sea-ice) è ridotto. Molto probabilmente le variazioni nel gradiente meridionale di temperatura, indotte dai cicli dell'obliquità, modificano la posizione della corrente oceanica che lambisce il continente alterando l'apporto di calore da parte di questa corrente. Sulla base di questi risultati i ricercatori affermano che, con l'attuale configurazione del ciclo dell'obliquità, se la copertura di ghiaccio marino diminuirà nei prossimi decenni per lo stesso processo vi sarà un maggiore apporto di calore da parte delle correnti oceaniche che porterà ad una rapida diminuzione della calotta glaciale antartica lungo il margine continentale.
I risultati ottenuti in questa ricerca supportano le recenti simulazioni sulla dinamica della calotta glaciale antartica che mettono in luce che la stabilizzazione o riduzione dell'apporto di CO2 in atmosfera è necessario per evitare la perdita di calotte di ghiaccio.
Questo tipo di ricerca mette in luce l'importanza dello studio del passato geologico per capire la risposta del sistema Terra ai cambiamenti climatici in atto.