Tutto esaurito a Nicolosi per la presentazione del libro dell’INGV che racchiude i passi in avanti fatti nell’approfondimento della comprensione dell’eruzione storica del 1971 e del ruolo cruciale svolto dalla scienza e dalla cultura nella gestione delle emergenze vulcaniche
Si è svolta sabato 14 ottobre, nella sede del Parco dell’Etna a Nicolosi (CT), la presentazione del volume “Etna 1971 tra storia e vulcanologia” a cura di Stefano Branca, Direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE), e Daniele Musumeci (Università di Catania), pubblicato dalle Edizioni INGV.
L’evento, moderato dai due autori e da Salvatore Caffo, Dirigente dell’Ente Parco dell’Etna, ha riscosso un grande successo da parte del pubblico che ha gremito gli spazi dell’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò la Rena, evidenziando il notevole interesse per le attività divulgative organizzate dall’Osservatorio Etneo dell’INGV e tracciando la strada per ulteriori manifestazioni che l’INGV organizzerà sul territorio etneo per la promozione e la diffusione del volume.
Durante l’incontro dello scorso fine settimana gli autori dei saggi raccolti nel libro, realizzato in collaborazione con l’Università di Catania e il Parco dell’Etna, hanno presentato al pubblico i loro contributi: dalla storia della vulcanologia etnea tra il XIX e il XX secolo trattata da Luigi Ingaliso (Università di Catania) e Daniele Musumeci, al quadro storico-vulcanologico dell’eruzione del 1971 offerto dal Direttore Branca, passando per gli aspetti storico-sismologici e le relative considerazioni nel passaggio dalla sismologia storica al monitoraggio strumentale secondo Raffaele Azzaro (INGV) e la nascita della vulcanospeleologia sull’Etna raccontata da Giuseppe Puglisi (INGV).
Boris Behncke (INGV) ha inoltre illustrato l’evoluzione dell’area sommitale del vulcano nella seconda metà del XX secolo, a partire dall’eruzione del 1971 che ha prodotto il Cratere di Sud-Est, mentre Alessandro Bonaccorso (INGV) ha offerto al pubblico uno spaccato degli sviluppi istituzionali e dei progressi nel monitoraggio dell’Etna fatti nel ventennio che ha seguito l’eruzione del ‘71.
Al termine degli interventi di carattere storico-scientifico, il racconto è proseguito attraverso le straordinarie fotografie di Salvatore Tomarchio (1922-2009) raccontate da Carmelo Nicosia, già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Presente in sala il figlio del fotografo, Giovanni Tomarchio, già giornalista RAI, che ha ringraziato l’INGV a nome della famiglia per l’interesse mostrato verso l’attività del padre.
La serata si è conclusa con l’intervento di Giuseppe Riggio, giornalista e scrittore, che ha evidenziato gli aspetti socio-antropologici del rapporto tra l’uomo e il vulcano durante l’evento del 1971, l’ultima grande “eruzione con il popolo”.
Si è svolta sabato 14 ottobre, nella sede del Parco dell’Etna a Nicolosi (CT), la presentazione del volume “Etna 1971 tra storia e vulcanologia” a cura di Stefano Branca, Direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE), e Daniele Musumeci (Università di Catania), pubblicato dalle Edizioni INGV.
L’evento, moderato dai due autori e da Salvatore Caffo, Dirigente dell’Ente Parco dell’Etna, ha riscosso un grande successo da parte del pubblico che ha gremito gli spazi dell’ex Monastero dei Benedettini di San Nicolò la Rena, evidenziando il notevole interesse per le attività divulgative organizzate dall’Osservatorio Etneo dell’INGV e tracciando la strada per ulteriori manifestazioni che l’INGV organizzerà sul territorio etneo per la promozione e la diffusione del volume.
Durante l’incontro dello scorso fine settimana gli autori dei saggi raccolti nel libro, realizzato in collaborazione con l’Università di Catania e il Parco dell’Etna, hanno presentato al pubblico i loro contributi: dalla storia della vulcanologia etnea tra il XIX e il XX secolo trattata da Luigi Ingaliso (Università di Catania) e Daniele Musumeci, al quadro storico-vulcanologico dell’eruzione del 1971 offerto dal Direttore Branca, passando per gli aspetti storico-sismologici e le relative considerazioni nel passaggio dalla sismologia storica al monitoraggio strumentale secondo Raffaele Azzaro (INGV) e la nascita della vulcanospeleologia sull’Etna raccontata da Giuseppe Puglisi (INGV).
Boris Behncke (INGV) ha inoltre illustrato l’evoluzione dell’area sommitale del vulcano nella seconda metà del XX secolo, a partire dall’eruzione del 1971 che ha prodotto il Cratere di Sud-Est, mentre Alessandro Bonaccorso (INGV) ha offerto al pubblico uno spaccato degli sviluppi istituzionali e dei progressi nel monitoraggio dell’Etna fatti nel ventennio che ha seguito l’eruzione del ‘71.
Al termine degli interventi di carattere storico-scientifico, il racconto è proseguito attraverso le straordinarie fotografie di Salvatore Tomarchio (1922-2009) raccontate da Carmelo Nicosia, già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Presente in sala il figlio del fotografo, Giovanni Tomarchio, già giornalista RAI, che ha ringraziato l’INGV a nome della famiglia per l’interesse mostrato verso l’attività del padre.
La serata si è conclusa con l’intervento di Giuseppe Riggio, giornalista e scrittore, che ha evidenziato gli aspetti socio-antropologici del rapporto tra l’uomo e il vulcano durante l’evento del 1971, l’ultima grande “eruzione con il popolo”.