Più di 200 stazioni accelerometriche appartenenti allaRete Accelerometrica Nazionale(RAN) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e allaRete Sismica Nazionale(RSN) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno registrato il terremoto di magnitudo 6.0 del 24 Agosto 2016, avvenuto tra le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo.
Le registrazioni sono state processate e rese disponibili attraverso la banca dati europea ESM (Engineering Strong Motion database,http://esm.mi.ingv.it), dove possono essere visualizzate e scaricate.
Questi dati danno un’idea di quale sia stato lo scuotimento prodotto dal terremoto attraverso la misura dell’accelerazione orizzontale e verticale subita dal terreno. Sono informazioni importanti non solo dal punto di vista sismologico, ma anche per comprendere gli effetti sugli edifici.
I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS) hanno iniziato ad analizzare queste registrazioni e prodotto un rapporto, in lingua inglese, contenente i risultati delle prime elaborazioni. Nel rapporto vengono presentati i valori massimi di accelerazione, velocità e spostamento registrati dalle postazioni accelerometriche.
Distribuzione della massima accelerazione orizzontale prodotta dal terremoto del 24 agosto 2016