Foto aerea dei crateri e della Sciara del Fuoco, a sinistra un po’ sullo sfondo (Stromboli, 2009 – Foto di G. De Astis)
Esplosione Stromboliana diurna, di tipo ordinario, dal cratere di NE e terrazza craterica (Foto di G. De Astis)
Foto/fermoimmagine dellla eruzione stromboliana violenta (parossismo) avvenuta il 5 Aprile del 2003 (foto dal video di P.Scarlato, INGV Roma1) che produsse il lancio di materiale litico e juvenile sia nella regione craterica che sui fianchi del vulcano, con formazione di una nube convettiva e di un piccolo flusso piroclastico (a destra).
(video con i tre tipi di eventi esplosivi che possono avvenire a Stromboli, incluso l’evento dell’aprile 2003).
Ubicazione e altezza massima: : Arcipelago Isole Eolie, Tirreno Meridionale; 38°47′38″N - 15°12′40″E; i Vancori ≈926 m s.l.m >
Inizio attività ≈200000 anni (Strombolicchio);
≈85000 anni (parte emersa di Stromboli)
Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla Terra in attività “persistente”, è la più settentrionale delle sette Isole Eolie. Il suo edificio di forma conica, nella parte alta è caratterizzato dalla presenza di una piccola "terrazza craterica" posta a circa 700-750 m di quota, dove si trovano 3 crateri attivi che da diversi decenni occupano l'estremità NE, il centro e la parte SO di questa terrazza. Immediatamente sopra l'area craterica si erge il Pizzo sopra la Fossa. Altro elemento distintivo di questo stratovulcano è la Sciara del Fuoco, una lieve e ripida depressione a forma di ferro di cavallo (o anfiteatro) che occupa il fianco NW del cono (fig./foto). La base dell’edificio vulcanico si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il l.m.
In corso ormai da diversi secoli, l'attività esplosiva visibile ai crateri è quella che in tutto il mondo è conosciuta e classificata come "stromboliana". Essa consiste in piccole esplosioni separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente, lapilli e ceneri fino a qualche decina o centinaia di metri sopra le bocche. Le esplosioni durano da qualche secondo a decine di secondi e sono separate da intervalli che possono variare fra minuti e diverse ore. Durante i periodi di attività più sostenuta, alcune bocche producono un'attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (spattering), che talvolta può portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche (es. agosto 2009 e gennaio 2010). Esplosioni più grandi e ben più pericolose rispetto all'abituale attività stromboliana sono i cosiddetti "parossismi". Questi eventi lanciano bombe e blocchi fino all'area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa) e talvolta la ricaduta di materiale piroclastico incandescente interessa le pendici esterne del vulcano, causando incendi nella vegetazione. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, 2003 e gli ultimi due, ravvicinati, dell'estate 2019.
Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di bocche effusive esterne ai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio). Tali effusioni possono avere durate fra pochi giorni e molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L'inizio di un'effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Quando raggiungono il mare, le colate formano dei delta che in genere sono rapidamente erosi dall'azione del mare.
Nonostante la sua morfologia conica lasci pensare ad un’attività monotona, Stromboli ha una storia eruttiva complessa, caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di più edifici vulcanici e da frequenti eruzioni laterali.